Autori
William Xerra
- Vive e lavora a Ziano Piacentino. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera; alla prima metà degli anni Sessanta risale l’esordio in ambito artistico muovendosi tra Informale e fumetto, tra Mec Art e Pop Art. Nel 1967, entrando in contatto con poeti ed intellettuali de “Gruppo 63”, manifesta l’interesse per la poesia visiva; tematica, quest’ultima, che predominerà nel suo percorso artistico. Un percorso imperniato sulla poetica del “frammento”, intendendo con essa quell’operazione di recupero e ricontestualizzazione estetica di fogli, sia vergati che stampati, di foto e brandelli di pittura figurativa che, inclusi nell’opera assumono un nuovo codice verbo-visivo. Ricerca in cui, nei primi anni Settanta, compare “Vive” (nella correzione delle bozze indica il recupero di parole precedentemente eliminate), termine con il quale l’artista evidenzia aspetti rimossi e che intende recuperare; “Vive” – che da parola vergata sulla pagina stampata si trasforma in logotipo da applicare su frammenti e immagini – si protrae, alternativamente, per oltre un ventennio. Infatti, sullo scorcio degli anni Novanta, dopo un ritorno alla pittura nei primi anni Ottanta, nasce “Io Mento”: una ricerca critica nei confronti di un mondo dell’arte sempre più spesso orientato alla produzione di lavori privi di idee e vissuto umano. Xerra durante la lunga carriera, oltre alla poesia visiva, si è avvicinato all’happening, alla performance, al video, al concettuale, ai libri oggetto; i suoi lavori sono stati presentati in numerose rassegne nazionali ed internazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 1993.
William Xerra
- Vive e lavora a Ziano Piacentino. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera; alla prima metà degli anni Sessanta risale l’esordio in ambito artistico muovendosi tra Informale e fumetto, tra Mec Art e Pop Art. Nel 1967, entrando in contatto con poeti ed intellettuali de “Gruppo 63”, manifesta l’interesse per la poesia visiva; tematica, quest’ultima, che predominerà nel suo percorso artistico. Un percorso imperniato sulla poetica del “frammento”, intendendo con essa quell’operazione di recupero e ricontestualizzazione estetica di fogli, sia vergati che stampati, di foto e brandelli di pittura figurativa che, inclusi nell’opera assumono un nuovo codice verbo-visivo. Ricerca in cui, nei primi anni Settanta, compare “Vive” (nella correzione delle bozze indica il recupero di parole precedentemente eliminate), termine con il quale l’artista evidenzia aspetti rimossi e che intende recuperare; “Vive” – che da parola vergata sulla pagina stampata si trasforma in logotipo da applicare su frammenti e immagini – si protrae, alternativamente, per oltre un ventennio. Infatti, sullo scorcio degli anni Novanta, dopo un ritorno alla pittura nei primi anni Ottanta, nasce “Io Mento”: una ricerca critica nei confronti di un mondo dell’arte sempre più spesso orientato alla produzione di lavori privi di idee e vissuto umano. Xerra durante la lunga carriera, oltre alla poesia visiva, si è avvicinato all’happening, alla performance, al video, al concettuale, ai libri oggetto; i suoi lavori sono stati presentati in numerose rassegne nazionali ed internazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 1993.