Autori
Ugo Carrega
- Abbandonata la scuola superiore si trasferisce in Inghilterra, dove, tra il 1955 e il 1956, si forma come agente marittimo. Rientrato in Italia lavora in varie agenzie, si dedica alla traduzione di testi dall’inglese per conto di editori milanesi e non trascura le sue passioni: teatro, cinema e poesia. Dal 1958, inoltre, collabora con Anna e Martino Oberto nella redazione di «Ana Eccetera»; in quest’ambiente matura l’interesse per il linguaggio, i repertori verbografici che pone le basi per i futuri sviluppi della Scrittura Simbolistica e della Nuova Scrittura, le cui poetiche, basate sulle possibilità espressive nascenti dal rapporto tra segno alfabetico e segno analfabetico, sono da lui teorizzate sia nella rivista «Tool», quadranti di scrittura simbolistica che in numerosi testi pubblicati nel corso del tempo. Teorizzazioni che trasposte sulla tela o sul foglio danno origine a componimenti visuali, segno grafico e parole sono simbolicamente disposti nello spazio. Lavori presentati per la prima volta nel 1970 alla Galleria Schwarz di Milano, città dove lavora e vive dal 1966. Ugo Carrega ha esposto in importanti rassegne nazionali e internazionali di poesia visiva (per non concludere: l’annuale del Nuovo Canone e iniziative dei centri culturali: Centro Suolo (1969), Centro TOOL (1971), Mercatale sul Sale (1974), Euforia Costante (1993); nel 1988 l’Archivio di Nuova Scrittura, oggi conservato al MART di Rovereto. Al 1967 risale La schiavitù causa la schiavitù (verboiconica) in cui Carrega adotta una forma statica di cinema, una serie di fotogrammi blocca davanti all’unico ed è di più parole in un campo visivo delimitato dagli spazi entro cui scorrono strisce di cartone dattiloscritte.
Ugo Carrega
- Abbandonata la scuola superiore si trasferisce in Inghilterra, dove, tra il 1955 e il 1956, si forma come agente marittimo. Rientrato in Italia lavora in varie agenzie, si dedica alla traduzione di testi dall’inglese per conto di editori milanesi e non trascura le sue passioni: teatro, cinema e poesia. Dal 1958, inoltre, collabora con Anna e Martino Oberto nella redazione di «Ana Eccetera»; in quest’ambiente matura l’interesse per il linguaggio, i repertori verbografici che pone le basi per i futuri sviluppi della Scrittura Simbolistica e della Nuova Scrittura, le cui poetiche, basate sulle possibilità espressive nascenti dal rapporto tra segno alfabetico e segno analfabetico, sono da lui teorizzate sia nella rivista «Tool», quadranti di scrittura simbolistica che in numerosi testi pubblicati nel corso del tempo. Teorizzazioni che trasposte sulla tela o sul foglio danno origine a componimenti visuali, segno grafico e parole sono simbolicamente disposti nello spazio. Lavori presentati per la prima volta nel 1970 alla Galleria Schwarz di Milano, città dove lavora e vive dal 1966. Ugo Carrega ha esposto in importanti rassegne nazionali e internazionali di poesia visiva (per non concludere: l’annuale del Nuovo Canone e iniziative dei centri culturali: Centro Suolo (1969), Centro TOOL (1971), Mercatale sul Sale (1974), Euforia Costante (1993); nel 1988 l’Archivio di Nuova Scrittura, oggi conservato al MART di Rovereto. Al 1967 risale La schiavitù causa la schiavitù (verboiconica) in cui Carrega adotta una forma statica di cinema, una serie di fotogrammi blocca davanti all’unico ed è di più parole in un campo visivo delimitato dagli spazi entro cui scorrono strisce di cartone dattiloscritte.
Ugo Carrega
- Abbandonata la scuola superiore si trasferisce in Inghilterra, dove, tra il 1955 e il 1956, si forma come agente marittimo. Rientrato in Italia lavora in varie agenzie, si dedica alla traduzione di testi dall’inglese per conto di editori milanesi e non trascura le sue passioni: teatro, cinema e poesia. Dal 1958, inoltre, collabora con Anna e Martino Oberto nella redazione di «Ana Eccetera»; in quest’ambiente matura l’interesse per il linguaggio, i repertori verbografici che pone le basi per i futuri sviluppi della Scrittura Simbolistica e della Nuova Scrittura, le cui poetiche, basate sulle possibilità espressive nascenti dal rapporto tra segno alfabetico e segno analfabetico, sono da lui teorizzate sia nella rivista «Tool», quadranti di scrittura simbolistica che in numerosi testi pubblicati nel corso del tempo. Teorizzazioni che trasposte sulla tela o sul foglio danno origine a componimenti visuali, segno grafico e parole sono simbolicamente disposti nello spazio. Lavori presentati per la prima volta nel 1970 alla Galleria Schwarz di Milano, città dove lavora e vive dal 1966. Ugo Carrega ha esposto in importanti rassegne nazionali e internazionali di poesia visiva (per non concludere: l’annuale del Nuovo Canone e iniziative dei centri culturali: Centro Suolo (1969), Centro TOOL (1971), Mercatale sul Sale (1974), Euforia Costante (1993); nel 1988 l’Archivio di Nuova Scrittura, oggi conservato al MART di Rovereto. Al 1967 risale La schiavitù causa la schiavitù (verboiconica) in cui Carrega adotta una forma statica di cinema, una serie di fotogrammi blocca davanti all’unico ed è di più parole in un campo visivo delimitato dagli spazi entro cui scorrono strisce di cartone dattiloscritte.