Autori
Ruggero Maggi
- Ruggero Maggi conduce la propria ricerca artistica attraverso infinite forme di sperimentazione, servendosi della tecnologia. Si occupa di poesia visiva dal 1973, anno in cui fonda il Milan Art Center. Dal 1975 realizza opere di copy art, utilizzando testi e immagini fotocopiate e poi manipolate, ma anche libri d’artista e lavori di mail art. Negli anni Settanta scopre le potenzialità della laser art e si serve di ologrammi per dar vita a performance oniriche e installazioni luminose, come Una foresta di pietre del 1988, presentata al Media Art Festival di Osnabrück. Il decennio successivo è caratterizzato dalle inedite applicazioni dei raggi X e dall’affermarsi, quale elemento fondante della sua poetica, del principio del caos, che «assume nella ricerca di Ruggero Maggi il significato di un monito all’attenzione vigile e costante nei confronti dei poteri occulti attribuiti dalle convenzioni comunicative alla parola e all’immagine, contro cui l’arte ha gli strumenti privilegiati per contrapporre una vitale e salvifica logica creativa» (A. Micaletti). Fra le installazioni neon Una lunga linea silenziosa e La nascita delle idee, presentate nel 1995 a Bologna negli spazi di Palazzo Re Enzo e al Museo d’Arte Contemporanea di San Paolo in Brasile. È attratto dai sistemi frattali, da cui nascono opere come Caos/Caso del 1999 e Mucca caotica del 2001. Nel 2007 cura un evento collaterale della 52ª Biennale di Venezia: un omaggio a Pierre Restany in cui sono coinvolti 73 artisti provenienti da tutto il mondo.
Ruggero Maggi
- Ruggero Maggi conduce la propria ricerca artistica attraverso infinite forme di sperimentazione, servendosi della tecnologia. Si occupa di poesia visiva dal 1973, anno in cui fonda il Milan Art Center. Dal 1975 realizza opere di copy art, utilizzando testi e immagini fotocopiate e poi manipolate, ma anche libri d’artista e lavori di mail art. Negli anni Settanta scopre le potenzialità della laser art e si serve di ologrammi per dar vita a performance oniriche e installazioni luminose, come Una foresta di pietre del 1988, presentata al Media Art Festival di Osnabrück. Il decennio successivo è caratterizzato dalle inedite applicazioni dei raggi X e dall’affermarsi, quale elemento fondante della sua poetica, del principio del caos, che «assume nella ricerca di Ruggero Maggi il significato di un monito all’attenzione vigile e costante nei confronti dei poteri occulti attribuiti dalle convenzioni comunicative alla parola e all’immagine, contro cui l’arte ha gli strumenti privilegiati per contrapporre una vitale e salvifica logica creativa» (A. Micaletti). Fra le installazioni neon Una lunga linea silenziosa e La nascita delle idee, presentate nel 1995 a Bologna negli spazi di Palazzo Re Enzo e al Museo d’Arte Contemporanea di San Paolo in Brasile. È attratto dai sistemi frattali, da cui nascono opere come Caos/Caso del 1999 e Mucca caotica del 2001. Nel 2007 cura un evento collaterale della 52ª Biennale di Venezia: un omaggio a Pierre Restany in cui sono coinvolti 73 artisti provenienti da tutto il mondo.