Autori
Riri Negri
- Vive e lavora a Genova dove si diploma in pittura, grafica e scenografia. Ha frequentato corsi di psicoanalisi del comportamento scrittorio e psicoanalisi del disegno. Negli anni Sessanta frequenta la Genova culturale e le avanguardie artistiche genovesi caratterizzate da astrazioni geometriche. Dagli anni Ottanta è vicina al gruppo della Galleria Il Gabbiano a La Spezia dove espone più volte. La sua ricerca in bianco e nero ripensa le sperimentazioni di Moholy Nagy, i fotogrammi di Man Ray, i fotomontaggi e la fotografia astratta. Riri Negri realizza le sue opere con un processo tecnico elaborato il cui risultato simula una fotografia ma rigorosamente “fatta a mano”. Il gesto, che attraversa la profondità vellutata del nero alla nitro «come l’incendio di una meteora» (Riri Negri), disegna fantasmagorie di luce, evoca visioni siderali, inventa esplosioni galattiche o fa affiorare in forme morbide e luminose, fluttuanti nell’oscurità, processi psichici ed emozionali. Fra gli anni Ottanta e Novanta il nero e la luce assumono concretezza tridimensionale in un repertorio di oggetti reinventati: floppy-disk, audiocassette, buste Ilford, libri d’artista, occhiali, o strumenti a corda e a fiato dai nomi fantasiosi, forme sonore di raffinato design. Dal 1978 svolge un’intensa attività espositiva con mostre personali e partecipazioni a prestigiose rassegne di arte contemporanea a Genova, La Spezia, Firenze, Roma, Parigi, Budapest, Los Angeles, New York, Tokyo, Sydney, Melbourne ed altre città in Italia e all’estero.
Riri Negri
- Vive e lavora a Genova dove si diploma in pittura, grafica e scenografia. Ha frequentato corsi di psicoanalisi del comportamento scrittorio e psicoanalisi del disegno. Negli anni Sessanta frequenta la Genova culturale e le avanguardie artistiche genovesi caratterizzate da astrazioni geometriche. Dagli anni Ottanta è vicina al gruppo della Galleria Il Gabbiano a La Spezia dove espone più volte. La sua ricerca in bianco e nero ripensa le sperimentazioni di Moholy Nagy, i fotogrammi di Man Ray, i fotomontaggi e la fotografia astratta. Riri Negri realizza le sue opere con un processo tecnico elaborato il cui risultato simula una fotografia ma rigorosamente “fatta a mano”. Il gesto, che attraversa la profondità vellutata del nero alla nitro «come l’incendio di una meteora» (Riri Negri), disegna fantasmagorie di luce, evoca visioni siderali, inventa esplosioni galattiche o fa affiorare in forme morbide e luminose, fluttuanti nell’oscurità, processi psichici ed emozionali. Fra gli anni Ottanta e Novanta il nero e la luce assumono concretezza tridimensionale in un repertorio di oggetti reinventati: floppy-disk, audiocassette, buste Ilford, libri d’artista, occhiali, o strumenti a corda e a fiato dai nomi fantasiosi, forme sonore di raffinato design. Dal 1978 svolge un’intensa attività espositiva con mostre personali e partecipazioni a prestigiose rassegne di arte contemporanea a Genova, La Spezia, Firenze, Roma, Parigi, Budapest, Los Angeles, New York, Tokyo, Sydney, Melbourne ed altre città in Italia e all’estero.