Autori
Antonio Del Donno
- Completati gli studi nell’Accademia di Belle Arti di Napoli insegna materie artistiche. Negli anni Sessanta e Settanta frequenta la galleria di Lucio Amelio a Napoli insieme a Mimmo Paladino con cui condivide idee, ricerche ed emozioni. L’artista coglie la lezione dell’Action Painting e del New Dada ma è soprattutto Rauschemberg ad entusiasmarlo con i suoi combine-paintings fra concettualismo e Pop Art. Protagonista della sua opera è il gesto-segno, dalle immagini figurative degli inizi alla consistenza materica delle sculture degli anni Ottanta e Novanta, alla pennellata libera da ogni figurazione. La sua ricerca sul linguaggio spazia dagli ampi orizzonti della cultura contemporanea alle problematiche complesse della società ma scava anche negli strati profondi dello spirito. Emblematici i grandi Vangeli, libri oggetto degli anni Settanta, fra poesia visiva e arte concettuale. Questi vecchi legni, segnati dal tempo e dall’uso, assurgono a simboli spirituali per l’impressione a fuoco di massime evangeliche austere. L’operazione di recupero non è per Del Donno un remake ma, con la competenza derivante dalla sua vocazione artigiana, egli assembla tracce del passato con forme e oggetti del mondo moderno, in un gioco di forme, linee e colori di un’espressività prorompente. Ha partecipato su invito a numerose rassegne di arte contemporanea e ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero. Del 1998 è la personale alla Galleria Studio Oggetto di Milano curata da Achille Bonito Oliva.
Antonio Del Donno
- Completati gli studi nell’Accademia di Belle Arti di Napoli insegna materie artistiche. Negli anni Sessanta e Settanta frequenta la galleria di Lucio Amelio a Napoli insieme a Mimmo Paladino con cui condivide idee, ricerche ed emozioni. L’artista coglie la lezione dell’Action Painting e del New Dada ma è soprattutto Rauschemberg ad entusiasmarlo con i suoi combine-paintings fra concettualismo e Pop Art. Protagonista della sua opera è il gesto-segno, dalle immagini figurative degli inizi alla consistenza materica delle sculture degli anni Ottanta e Novanta, alla pennellata libera da ogni figurazione. La sua ricerca sul linguaggio spazia dagli ampi orizzonti della cultura contemporanea alle problematiche complesse della società ma scava anche negli strati profondi dello spirito. Emblematici i grandi Vangeli, libri oggetto degli anni Settanta, fra poesia visiva e arte concettuale. Questi vecchi legni, segnati dal tempo e dall’uso, assurgono a simboli spirituali per l’impressione a fuoco di massime evangeliche austere. L’operazione di recupero non è per Del Donno un remake ma, con la competenza derivante dalla sua vocazione artigiana, egli assembla tracce del passato con forme e oggetti del mondo moderno, in un gioco di forme, linee e colori di un’espressività prorompente. Ha partecipato su invito a numerose rassegne di arte contemporanea e ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero. Del 1998 è la personale alla Galleria Studio Oggetto di Milano curata da Achille Bonito Oliva.